Limone sul Garda : Johann Wolfgang Goethe

Ultima modifica 16 settembre 2020

J. W. Goethe (Francoforte 1749-Weimar 1832), scrittore e poeta tedesco tra i più grandi, il 13 settembre 1786, passando in barca da Torbole a Malcesine, restò estasiato alla vista delle grandi serre di agrumi: "Stamane alle tre partii da Torbole con due rematori. In principio il vento era propizio, sì che potemmo giovarci della vela. La mattina era stupenda benchè nuvolosa, ma all'alba tranquilla. Passammo davanti a Limone i cui giardini, disposti a terrazze e piantati di limoni, hanno un ricco e bell'aspetto. Il giardino è costituito da file di bianchi pilastri quadrati, che stanno ad una certa distanza l'uno dall'altro e si spingono su per la montagna ad uso di gradinata. Sopra tali pilastri sono poste delle forti travi per coprire le piante durante l'inverno. L'osservazione e la contemplazione di tali piacevoli oggetti fu favorita dalla lenta navigazione: e così avevamo superato Malcesine, quando il vento mutò completamente direzione e secondo l'usato soffiò verso nord." Al paesaggio limonese ben si addicono anche i versi che J.W. Goethe mise sulla bocca della sua Mignon: Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni? Nel verde fogliame splendono arance d'oro Un vento lieve spira dal cielo azzurro Tranquillo è il mirto, sereno l'alloro Lo conosci tu bene? Laggiù, laggiù Vorrei con te, o mio signore, andare! Conosci tu la casa? Su colonne riposa il suo tetto La sala splende, rifulgono le stanze, Statue di marmo immobili mi guardano: Ma a te, povera bimba, che hanno fatto? Lo conosci tu bene? Laggiù, laggiù Vorrei con te, o mio signore, andare! Conosci il monte, il sentier che gira nelle nuvole? Cerca il mulo la strada nella nebbia Nelle grotte si cela la stirpe dei draghi La roccia precipita, su di essa il torrente: Lo conosci tu bene? Laggiù, laggiù Porta il sentiero; signore andiamo.